Gli eserciti avranno ancora bisogno dei piccioni in futuro?

Cosa accadrebbe, in caso di conflitto armato, se ci fosse un black-out sulle reti di comunicazione? Una soluzione potrebbero essere i piccioni viaggiatori.
Questo è quanto ha detto qualche settimana fa il deputato francese Jean-Pierre Decool, preoccupato per la presenza di un solo ed unico piccione militare nell’esercito di Francia. Bel problema, se si pensa che nel 2011 l’esercito cinese ha deciso di “arruolare” ben 11.000 piccioni, forse per essere pronti in vista di un’ipotetica terza guerra mondiale. Le perplessità di Decool sono condivisibili se si pensa che allo stato attuale delle infrastrutture, in caso di guasto di telefoni, radio, computer,  o anche solo della rete elettrica, la capacità di comunicazione non esclusivamente di un esercito moderno ma di un qualunque contesto, sarebbe molto prossima allo zero.
La Francia in passato ha avuto una grande tradizione di piccioni viaggiatori: furono proprio i francesi a regalare all’esercito americano Cher Amì, il famoso piccione viaggiatore che, nonostante le ferite riportate al petto e alla testa, riuscì a consegnare il messaggio di resa ai tedeschi, salvando la vita al battaglione statunitense in difficoltà.  Dopo la seconda guerra mondiale però le colombaie sono state chiuse una dopo l’altra e dell’antica tradizione colombofila è rimasto ben poco.

Pubblicato da stopthatpigeon

Bello brutto alto basso dritto storto bianco nero che importanza ha? L’importante è vivere la vita e viverla con… BECCO!