I gabbiani sono diventati sempre di più degli animali sinantropi e frequentano le nostre città alimentandosi nelle discariche non troppo lontane. In questo modo “razzolano” nell’immondizia venendo in contatto e nutrendosi di scarti alimentari, pannolini ed assorbenti usati. In questi materiali sono spesso presenti massicce colonie di batteri resistenti ai famigerati “antimicrobici critici per la medicina umana” o CIA “Critically Important Antimicrobials”. Quelli che più comunemente sentiamo chiamare batteri antibiotico-resistenti.
Il 53% dei gabbiani esaminati, nello studio dell’Università australiana, è risultato portatore di ceppi antibiotico resistenti di Escherichia coli, ma ciò che è ancora più inquietante è che nelle stesse zone di indagine anche il 10% dei piccioni esaminati sono risultati portatori degli stessi batteri. Questo testimonia che: i gabbiani portano pericolosi patogeni in città e li trasmettono ai piccioni.
Secondo quanto riportato dai ricercatori, i gabbiani frequentando le discariche si possono infettare con batteri di origine umana. Tornando in città “trasporterebbero” i batteri trasmettendoli ad altri volatili con cui condividono il territorio, per cui, principalmente ai piccioni. I piccioni a loro volta possono con molta facilità venire in contatto con l’uomo “riportando al mittente” i batteri trovati in discarica.
Lo studio, quindi, evidenzia un legame di trasmissione bidirezionale tra uomo – discarica – gabbiano – piccione – uomo. Tale legame crea concreti rischi di amplificare nell’uomo le infezioni da batteri antibiotico resistenti.