La falconeria non è utile a ridurre i piccioni in città

In questo post ti spiegherò perché la falconeria è inutile a ridurre i piccioni in città e quali sono le alternative migliori.

Ti sei mai chiesto perché ci sono così tanti piccioni in città e se c’è un modo efficace per controllare la loro popolazione? Ti sei mai chiesto se la falconeria è una soluzione valida per questo problema?

Se la risposta è sì, allora questo post è per te.

Cosa è la falconeria e perché è inutile a ridurre i piccioni in città

La falconeria è l’arte di allevare, addestrare e usare i rapaci per la caccia. Alcuni comuni hanno pensato di usare la falconeria per allontanare i piccioni dalle aree urbane, sperando che la momentanea presenza dei falchi li spaventasse e li facesse migrare altrove.

Tuttavia, questa idea si rivela inefficace e controproducente per diversi motivi:

  • I piccioni sono molto intelligenti e si adattano facilmente alle nuove situazioni. Se vedono un falco in volo, si nascondono nei tetti o negli edifici e aspettano che se ne vada. Non appena il falco scompare, i piccioni tornano a occupare lo spazio.
  • I falchi non sono in grado di spaventare tutti i piccioni presenti in una zona. Anche se ne uccidono qualcuno, questo da un lato non ha un impatto significativo sul numero della popolazione dei piccioni, che si riproducono molto velocemente, dall’altro non crea paura a tutta la popolazione circostante.
  • La falconeria richiede molto tempo e personale qualificato. I falchi devono essere allevati, addestrati, nutriti, curati e trasportati nelle aree dove si vuole intervenire. Questo comporta dei costi elevati per i comuni che decidono di usare la falconeria anche perché le attività vanno ripetute per periodi medio-lunghi.

Come ridurre i piccioni in città in modo efficace ed ecologico

Se la falconeria non è la soluzione, allora cosa si può fare per ridurre i piccioni in città? Esistono dei metodi più efficaci ed ecologici per controllare la popolazione e i danni dei piccioni. Ecco alcuni esempi:

  • Installare dei dissuasori fisici, come le reti, le punte o i fili ballerini, che impediscono ai piccioni di posarsi, nidificare o riprodursi nelle aree sensibili, come i monumenti, i palazzi, le chiese o i parchi.
  • Ridurre le fonti di cibo e di acqua per i piccioni, evitando di lasciare rifiuti, avanzi o mangimi per animali in giro. Inoltre, si può sensibilizzare la popolazione a non nutrire i piccioni, spiegando che questo favorisce la loro sovrappopolazione e la diffusione di malattie.
  • Sterilizzare i piccioni, usando dei metodi non letali e non invasivi, come la somministrazione di contraccettivi orali, che riducono la fertilità dei piccioni e quindi il loro tasso di riproduzione.
  • Educare i cittadini, informandoli sui problemi causati dai piccioni in città, come l’inquinamento biologico, i danni agli edifici, i rischi sanitari e la perdita di biodiversità. Inoltre, si può promuovere il rispetto e la convivenza con gli altri animali urbani, come gli scoiattoli, i ricci, le rondini o i pipistrelli, che svolgono delle funzioni ecologiche importanti e non sono nocivi per l’uomo.

Una storia vera: il caso di Venezia

Per dimostrarti che la falconeria è inutile a ridurre i piccioni in città, ti racconto una storia vera: il caso di Venezia.

Venezia è una città famosa per la sua bellezza, la sua storia e la sua arte ma anche per i suoi piccioni, che sono una presenza costante e invadente nella città lagunare.

Nel 2007, il comune di Venezia ha deciso di usare la falconeria per allontanare i piccioni da Piazza San Marco, uno dei luoghi più affollati e visitati della città. L’obiettivo era di ridurre drasticamente il numero dei piccioni, per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale della piazza.

Tuttavia, il risultato è stato deludente. I piccioni non si sono lasciati intimidire dai falchi e hanno continuato a frequentare la piazza, cercando rifugio nei tetti o nelle colonne. Inoltre, i falchi hanno causato dei problemi di sicurezza e di ordine pubblico, volando a bassa quota tra i turisti e i residenti, spaventandoli e disturbandoli. Alcuni falchi sono anche scappati, creando delle situazioni di pericolo.

Dopo due anni di sperimentazione, il comune di Venezia ha abbandonato la falconeria e ha optato per altri metodi di controllo dei piccioni, come la sterilizzazione, la riduzione del cibo e l’installazione di dissuasori fisici. Questi metodi si sono rivelati più efficaci ed economici della falconeria, consentendo di diminuire la popolazione dei piccioni e di migliorare la qualità della vita nella città.

FAQ: le domande più frequenti sulla falconeria e i piccioni in città

Per concludere questo post, voglio rispondere ad alcune domande frequenti che mi sono state fatte riguardo alla falconeria e ai piccioni in città. Spero che queste risposte ti siano utili e ti chiariscano alcuni dubbi o curiosità.

  • La falconeria è una pratica legale in Italia? Sì, la falconeria è una pratica legale in Italia, ma è regolamentata da delle norme specifiche che stabiliscono le condizioni e i requisiti per esercitarla. Per praticare la falconeria bisogna avere una licenza di caccia, un certificato di idoneità tecnica, un’assicurazione e un’iscrizione ad un’associazione di falconeria riconosciuta. Inoltre, bisogna rispettare le disposizioni sulla tutela degli animali, sulla sicurezza pubblica e sull’ambiente.
  • La falconeria è una pratica etica e rispettosa degli animali? No, la falconeria non è una pratica etica e rispettosa degli animali. La falconeria implica l’uso di animali selvatici per scopi di divertimento, di profitto o di controllo di altre specie. Questo comporta una violazione della libertà, della dignità e del benessere degli animali coinvolti, sia dei rapaci che delle loro prede. La falconeria causa sofferenza, stress e morte agli animali, oltre a mettere a rischio la loro conservazione e la loro biodiversità.
  • I piccioni sono dannosi per l’uomo e per l’ambiente? Sì, i piccioni possono essere dannosi per l’uomo e per l’ambiente, se la loro popolazione non è controllata e se non si adottano delle misure di prevenzione e di igiene. I piccioni possono trasmettere delle malattie all’uomo, come la clamidiosi la criptococcosi e la campilobacteriosi. Inoltre, i piccioni possono causare dei danni agli edifici, ai monumenti, ai veicoli e alle colture, a causa del loro guano, dei loro nidi, delle loro piume e dei loro parassiti.

Pubblicato da stopthatpigeon

Bello brutto alto basso dritto storto bianco nero che importanza ha? L’importante è vivere la vita e viverla con… BECCO!