Homing: “come ritorna a casa il piccione”

Homing: “come ritorna a casa il piccione”

Ci sono voluti molti anni, ma finalmente gli scienziati hanno svelato l’arcano mistero dell’homing cioè di “come ritorna a casa il piccione“. Il sesto senso che tutti i globetrotter del mondo vorrebbero avere: “come diavolo fanno i piccioni a tornare sempre al proprio nido?
In realtà questo dilemma interessa e aiuta gli esseri umani da più di 4000 anni. Infatti, il cosidetto animus revertendi, la peculiarità dei piccioni di ritrovare sempre la via di casa, venne sfruttata già dagli antichi Siriani. Già a quei tempi usavano affidare ai piccioni dei messaggi da portare alla colombaia di cui erano originari.

Oggi, grazie ad attenti studi comportamentali ma soprattutto grazie ad un potente microscopio ottico, è stato possibile studiare la natura di questi animali scoprendo i meccanismi alla base di questo affascinante comportamento.

Uno studio, “Magnetic characterization of isolated candidate vertebrate magnetoreceptor cells“, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Pnas, ha finalmente svelato al mondo il meccanismo dell’homing. Lo studio afferma che i piccioni siano dotati di cellule magnetico-recettive ricche di ferro e magnetite, sensibilissime ai campi magnetici. Attraverso questo sistema, i piccioni (ma anche trote e tartarughe) si orientano utilizzando un campo magnetico rotante per identificare le cellule che contengono materiale magnetico in base al loro comportamento rispetto alla rotazione.

Ringraziamo pertanto il dottor Stephan Eder, cordinatore dello studio, per averci spiegato il mistero dell’homing: “come ritorna a casa il piccione”.

 

Pubblicato da stopthatpigeon

Bello brutto alto basso dritto storto bianco nero che importanza ha? L’importante è vivere la vita e viverla con… BECCO!