“Le strade sono larghe e le case alte e gialle…”

Così Hemingway descriveva La Spezia nel secolo scorso mentre, per Napoleone Bonaparte, quello della città dell’ex Repubblica Ligure, era il golfo più bello del mondo.
Oggi La Spezia è più tristemente nota alle cronache per l’interminabile lotta che ha intrapreso, alcuni anni or sono, contro l’eccessiva presenza di  piccioni nel territorio cittadino. L’ultimo censimento del 2008 parla di 8mila esemplari ma, considerando la capacità di riproduzione di questi animali, verosimilmente ora il loro numero potrebbe essere cresciuto in maniera esponenziale. E così, ad intervalli di tempo regolari, viene annunciata sui quotidiani locali e nazionali l’ennesima nuova azione che l’amministrazione ha deciso di intraprendere, il “metodo” finalmente giusto per risolvere definitivamente il problema.
Le hanno pensate tutte: colombaie, abbattimento, cattura, avvelenamento, rapaci, metodi ecologici sempre promessi e mai utilizzati, terminando con il fai-da-te dei cittadini esausti. Niente si è rivelato funzionare veramente, fino ad oggi. Finalmente però, sembra essere arrivata la svolta. Forse qualcuno, lassù, nei piani alti di Piazza Europa (sede del Comune, ndr), ha avuto l’idea giusta che nessuno aveva avuto prima: si farà il trasloco.
No, non gioite se pensate che ad andarsene saranno i componenti dell’Amministrazione spezina. In realtà il trasferimento forzato verrà fatto ai danni dei bistrattati piccioni. Ecco il piano: un po’ di mangime-esca, qualche rete, un bel tir e una voliera immensa a 100 km di distanza aerea, installata a Modena dall’azienda che si occuperà di mettere in atto questo piano ingegnoso. Tutto perfetto, o quasi.
Quale voliera riesce a contenere 8000 e passa piccioni? Quanto cibo dovrà essere somministrato a 8000 e passa piccioni  che giornalmente mangiano circa 100 grammi di granaglie al giorno? E per quanto tempo? A questo l’Amministrazione ci aveva pensato? Chi paga? Oppure forse, qualcuno crede che mettendo in libertà i piccioni, questi non siano in grado di tornare in poche ore a La Spezia sfruttando le loco capacità di orientamento e la loro velocità di volo? Tuttavia questa resta essere la questione meno importante nella faccenda.
Ciò che forse a nessuno, lassù in Comune, è venuto in mente, è che attualmente i piccioni si trovano nel periodo centrale della stagione di riproduzione e che un “trasloco” di questi tempi si andrebbe a porre contro le più basilari norme di benessere animale, perché si priverebbero dei genitori quei piccoli che attualmente si trovano nei nidi, portandoli alla morte per inedia.  La presenza poi dei loro numerosi cadaveri in sottotetti, grondaie e nicchie, che con la stagione calda andrebbero a decomporsi, causerebbe poi, oltre al cattivo odore, tutte le conseguenze del caso.  A questo non ci ha pensato nessuno, animalisti compresi?

Pubblicato da stopthatpigeon

Bello brutto alto basso dritto storto bianco nero che importanza ha? L’importante è vivere la vita e viverla con… BECCO!