Ce l’ha ma non lo dà

Avere una cosa e non usarla è come non averla. Averla pagata e non usarla, è come averla pagata due volte, aggiungerei. Peccato che troppo spesso “a pagarla cara” siano i soliti poveri contribuenti e che gli scialacquatori di patrimonio pubblico siano invece proprio coloro che, in teoria, dovrebbero amministrare al meglio questo denaro. E’ il caso del comune di Cento (FE) il quale, alle prese con l’annoso problema piccioni, nel 2011 ha acquistato il mangime antifecondativo per piccioni, con molta soddisfazione da parte dei cittadini e delle associazioni animaliste locali, le quali hanno sostenuto pienamente la scelta di utilizzare un metodo incruento piuttosto della classica “ordinanza sparapiccioni”, quest’ultima un po’ troppo in auge tra i sindaci negli ultimi tempi. Una spesa non da poco, quella dell’anticoncezionale, ma il bilancio comunale è stato approvato, i cittadini non si lamentano, gli animalisti sono contenti, tanto vino e tarallucci e tutto è bene quel che finisce bene. Piccolo dettaglio: qualcuno si è dimenticato di spiegare al comune di Cento che l’antifecondativo va distribuito ai piccioni, altrimenti quelli continuano a riprodursi. E così, a distanza di un anno, il mangime dimenticato giace inutilizzato in qualche magazzino della ditta che doveva occuparsi della distribuzione, ma che non ha mai ricevuto l’autorizzazione per farlo. Comprensibile poi l’indignazione di ENPA e LEGAMBIENTE, che tanto avevano raccomandato l’utilizzo del mangime anche per il 2012, e che invece hanno ricevuto in risposta dall’assessore all’ambiente Pedaci il classico “bisogna aspettare l’approvazione del nuovo bilancio”. Che la scelta dell’acquisto dell’anticoncezionale fosse dettata da una logica politica piuttosto che da un reale convincimento di creare un effettivo beneficio alla popolazione, a noi non è dato saperlo (ma ci è permesso di supporlo!). Resta il fatto che da qualche settimana è partita la stagione riproduttiva dei colombi: i piccoli nati dopo il presumibile accoppiamento  di fine febbraio, tra una o due settimane saranno già in grado di riprodursi! Se si vuole intervenire è necessario farlo al più presto, non solo per limitare la nascita di nuovi animali, ma soprattutto per far sì che, in tempi di crisi globale come questi, si riesca ad attuare il piano previsto senza sprecare le risorse già investite.

Foto di Horia Varlan

Pubblicato da stopthatpigeon

Bello brutto alto basso dritto storto bianco nero che importanza ha? L’importante è vivere la vita e viverla con… BECCO!